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Festival In e Out: la cultura in condominio

Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Quando intrapresi la strada de la divina cultura,
così modificai la mia sorte e di altri imperituri
che la diritta via era smarrita
“La Divina Cultura” – Torre di Enrico, Lavino di Mezzo (BO)


Il Festival In & Out viene realizzato dal 2011 in condomini privati e di residenza pubblica organizzato dal Teatro dei Mignoli in collaborazione con i Quartieri e con la partecipazione di una rete di circa 15 Associazioni, in due edizioni annuali: estiva e autunnale.
La cultura a “Km Zero”: teatro, musica, performance, feste, portati direttamente sotto casa nelle corti condominiali, sui terrazzi, nei giardini, in teatri di paglia, nei chiostri settecenteschi… per creare visibilità e sviluppo alla cultura della socialità e della condivisione.


Nel libro “La cultura in condominio, diario di un festival nelle periferie cittadine” vengono raccolti i racconti, i testi teatrali e le esperienze di chi ha partecipato alle sei passate edizioni del Festival In & Out, presentato presso la Sala Borsa sabato 25 marzo.

Viene menzionata la nostra collaborazione in uno dei nostri interventi , alla “Torre di Enrico”, dove è stata realizzata una rappresentazione teatrale “La Divina Cultura”, con la partecipazione di cinque compagnie che presentarono le loro opere e accompagnarono il pubblico, dal seminterrato al superattico,  alla ricerca della Divina Cultura.

Questa idea ricalcava quella dell’Inferno di Dante: negli inferi stanno i vari artisti con il loro desiderio di sopravvivenza, di riconoscimento in un paese dove teatro, musica e danza sono considerati attività superflue. Il paradiso è rappresentato, invece, dalla televisione, unica possibilità di affermazione, economica prima che artistica. Di fronte al ogni porta un’attrice con ali nere e maschera neutra raccontava un mestiere (attore, musicista, danzatore ecc.) e faceva entrare il pubblico nei gironi. C’erano tre spettacoli teatrali, uno di danza e un concerto di un violoncellista e una cantante lirica giapponese, dove si mescolavano melodie occidentali a canti nipponici.

La “Divina Cultura” era quindi un’antologia di spettacoli durante la quale il pubblico si muoveva per tutto il palazzo, si partiva dal cortile condominiale e infine i vari appartamenti fino all’ultimo piano.