“Bologna è una regola. Da rispettare”. Questo è uno dei primi pensieri che vengono in mente dopo la pubblicazione della classifica di qualità della vita de Il Sole 24 Ore nell’annus horribilis della pandemia.
“Bologna è una regola” è diventato un motto per tutti i bolognesi doc o acquisiti che trae le sue origini dall’album di Luca Carboni. Nell’intervista di presentazione del suo album ha provato a spiegarne il significato di tale affermazione “È una magia che nessuno sa spiegare. L’unicità che i bolognesi, ma anche i tanti che vengono da fuori, riconoscono a questa città e che però nessuno riesce a esprimere.”
Per questo diciamo che Bologna è una certezza.
Non crediamo di offendere nessun’altra città se affermiamo che oggi Bologna assieme a Milano incarnano il prototipo italiano della città europea capaci di innovarsi e rinnovarsi.
La classifica de Il Sole 24 Ore prende in considerazione 90 indicatori. Per comprendere il vero valore della posizione di Bologna è importante soffermarci sugli indicatori che la posizionano al primo posto sul podio: ricchezza, consumi, ambiente, servizi, cultura, tempo libero e lavoro.
La somma di questi elementi rappresenta la sintesi della qualità della vita.
Valori che definiscono standard per chi ci vive, per chi fa impresa, per chi fa cultura al quale è impossibile non uniformarsi altrimenti si diventa fuori contesto. Inutile!
Per questo Bologna è una città resiliente, capace di trovare sempre nuove idee.
Una fotografia che Lucio Poma responsabile scientifico di Nomisma “industria e innovazioni” descrive molto bene quando afferma che “Bologna ha una manifattura fortissima e intelligente. Ciò la rende ricca, dinamica e innovativa”. Non è un caso che Bologna sia un traino nei settori alimentari, farmaceutico e packaging.
Questi valori, questa cultura, questa visione rende Bologna una certezza.
Una certezza su cui investire, se pensiamo ad esempio al livello d’eccellenza delle infrastrutture oltre alla posizione strategica come hub logistico per l’Italia.
Anche una certezza per il settore immobiliare. Infatti Bologna primeggia anche per il livello di mutui erogati per l’acquisto di immobili residenziali. Posizionandosi al secondo posto in Italia. Comprare un immobile a Bologna continua ad essere un valore e un investimento.
La casa come valore per la famiglia ma anche come investimento a reddito. Perché Bologna è posizionata al terzo posto in cultura e turismo. Nonostante l’anno molto particolare che sicuramente ha influito sui fatturati del turismo, Bologna si è ricavata uno spazio importante anche nel settore ricettivo.
Bologna ha tanto da offrire in storia, cultura, business, università, sanità e questo la pone anche al centro dei flussi turistici italiani e verso l’Italia dall’estero. Se prendiamo una delle ultime fotografie precedenti il lockdown i dati erano i seguenti:
- Dal 2014 al 2018 gli arrivi sono aumentati del 44% rispetto ad una media nazionale del 20%;
- Le strutture extra alberghiere (immobili da investimento) sono cresciute del 20%;
- 51% di stranieri in più. Fra questi un significativo + 15,5% provenienti dalla Cina;
Questa miscela di valori e numeri ci porta ad affermare che Bologna è una certezza.
Una certezza capace di offrire sempre nuove opportunità e nuovi stimoli. Una città dove vivere e investire.
Una città dove crescere i propri figli e dove le famiglie possono trovare la loro dimensione.
Ci piace pensare che in questo bel dipinto anche Costruzioni Dallacasa possa ricoprire il suo ruolo realizzando case che possano diventare il nido di questi progetti di vita.
Del resto in questi 62 anni di storia anche le nostre case si sono evolute come richiesto dai Bolognesi, altrimenti non potevamo restare così a lungo in questo mercato. Ambiente, servizi, tempo libero, lavoro, i valori che hanno portato Bologna al primo posto sono anche i valori con cui interpretiamo ogni nuovo progetto da oltre 60 anni. Non è un caso che il nostro slogan sia “Costruiamo come una volta, orientati al futuro”.
Abbiamo iniziato in musica questo articolo, lo finiamo in musica “rubando” le parole di Andrea Mingardi “Il tortellino è stato fatto a immagine e somiglianza della donna più bella del mondo e il ripieno è di cultura, musica, solidarietà, creatività e buon senso. Un piede in un passato meraviglioso, un altro nel futuro. È come se ci stessimo esibendo in un’acrobazia di resistenza”
Grazie Bologna!
Fonti