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La città deve crescere verso l’alto

Grinta, determinazione, idee innovative emergono dall’intervista a Cristina Dallacasa pubblicata il 9 dicembre su “Il Resto del Carlino”.

Riprendiamo alcuni passaggi dell’articolo che a mio giudizio sono illuminanti perché forniscono anche uno scenario del settore immobiliare un po’ diverso dai soliti scenari disfattisti e catastrofisti.

“Selezione dell’offerta immobiliare”: la domanda di case continuerà a crescere più dell’offerta, la necessità di costruire pertanto è sempre viva. Il vero problema è nella qualità delle costruzioni. Lì si gioca la sfida, e grazie alla crisi molta selezione in tal senso il mercato l’ha fatta.

“Il valore di una casa ha nuovi paradigmi”: il compratore ha definitivamente preso atto che il valore reale di una casa nuova è decisamente superiore a case di venti anni fa! Tecnologie costruttive antisismiche; classe energetica; insonorizzazioni; impiantistica; spazi abitativi e loro utilizzo. La conferma di queste affermazioni vengono fornite direttamente dal mercato: il prezzo dell’usato è crollato, il prezzo del nuovo no. Acquistare una casa nuova da Costruzioni Dallacasa che fa questo mestiere dal lontano 1959 significa “investire”, “sviluppare”, “personalizzare un prodotto”, “offrire consulenza sull’arredamento”. Le sinergie di tutte queste attività da parte di chi ha tali competenze ed un’esperienza di oltre 50 anni nello stesso tessuto sociale sono garanzia di valore.

“Una soggettiva visione sul futuro”: i bolognesi hanno decisamente modificato le proprie preferenze e gusti abitativi. Da abitazioni con locali piccoli e frazionati, si è passati a prediligere spazi aperti. Si è anche arrestato il deflusso verso i comuni limitrofi prediligendo “la città”. Centro e semicentro oggi hanno una grandissima richiesta. Nasce l’esigenza reale di una riqualificazione della città.
Se osserviamo ciò che accade nel mondo scopriamo che negli ultimi 20 anni a New York sono state costruite o ristrutturate oltre 40 mila torri; a Dubai solo negli ultimi 10 anni ne sono state costruite 900 e 300 sono in fase di costruzione. A Bologna, l’ultimo piano particolareggiato in via del Lazzaretto prevede casette basse sulla strada e cortile interno. Stile “vecchia Bologna”. Segno evidente che mentre le altre città guardano al futuro, Bologna involve! Non ha un obiettivo o un progetto.

“Rottamiamo il vecchio” potrebbe essere  un’opportunità. Offrendo incentivi sui volumi edificando verso l’alto (come avviene nel resto del mondo) si possono demolire e ricostruire interi isolati ed ottenere case di qualità coordinando anche il verde, i parcheggi ed i servizi con possibilità di ridisegnare anche la viabilità.
Non si tratta di “stravolgere la città”, perché ciò che val la pena mantenere verrebbe mantenuto.
Oggi a Bologna sussiste un vincolo storico su tutto ciò che fu costruito prima del 1959. Non ha molto senso se pensiamo che la peggior edilizia è proprio quella del dopoguerra.

Oggi, nonostante la crisi esistono condizioni di mercato favorevoli per riqualificare l’intera città offrendo a chi cerca una casa a Bologna, un’edilizia di qualità non solo in termini di ambienti abitativi ma anche di contesto ambientale e comodità di servizi per un aumento generale della qualità della vita.